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Disturbi dell'umore

L’umore raccoglie un insieme di sensazioni mentali che decrivono lo stato emotivo di una persona. È un discorso delicato da fare poiché riguarda la definizione di come si integrano o si decompongono le diverse sensazioni nel campo della coscienza individuale e dell’inconscio in senso antropologico, sociale e culturale. 
Il tono dell’umore può andare incontro a cambiamenti repentini o graduali. Può mutare in base alla tipologia caratteriale in atteggiamenti capricciosi, come può transitare da una condizione di felice allegria ad una tragica cupezza. Ma fino a qui possiamo considerare la questione non problematica e inserirla in una dimensione normale che fa parte di ogni esperienza umana. 

Il disturbo dell’umore deve essere preso in considerazione quando le anomalie del tono emotivo diventano tali da portare la persona ad un disagio e ad un disadattamento dal suo ambiente di vita con ripercussioni relazionali e lavorative. Spesso si associano sintomi come ansia, angoscia, vergogna, rabbia impotente e colpa. Si avverte un lento e progressivo passaggio a quello che viene considerato l’umore nero che tinge i vissuti dell’individuo con una costante tristezza e soprattutto con un vuoto interiore spaventoso. In questo caso vengono a mancare le variazioni emotive che scandiscono la vita normale di un individuo in relazione ai suoi eventi, ma possiamo notare una condizione di costante nerezza dell’umore.

Procedendo con una metafora possiamo avere un individuo il cui cielo può essere nelle diverse giornate senza nuvole e con un bel sole, poi nuvoloso, anche nero e tempestoso, ma in fine nuovamente sereno; mentre per un’altro indivuduo, a prescindere di come si svolgono le giornate, il cielo rimane sempre nuvoloso o tempestoso.

 

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