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Aree di intervento

Malattie nervose e nevrosi

Stanchezza cronica e un generale nervosismo che affliggono una persona possono nascere da disordini psichici e causare un’affezione generale del sistema nervoso. Si può, in questo modo, arrivare ad accusare vari livelli di disagio e sofferenza che spesso sottendono conflitti irrisolti. Sono sintomi importanti che riguardano il tentativo di una soluzione individuale ad un problema generale che però non riesce. 
In questa situazione diventa importante mettere in relazione e a confronto i conflitti tra le pulsioni, l’ambiente e il tempo che la persona vive. Pertanto  sarà utile l’esplorazione di quella parte che denominiamo incoscio.

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Attacchi di panico

Il termine panico deriva da Egipan, figlio di una capra la quale ha dato il suo latte anche al dio Zeus. Narrato nella mitologia greca come il dio Pan, che nella sua qualità di mezzo uomo e mezzo caprone riusciva ad atterire i Titani infondendo in loro il timor panico con il suono del suo corno a spirale. 
Sono le grandi e violente crisi di angosia acuta che subentrano spontaneamente senza un’apparente motivazione. Atterriscono l’individuo con una precisa sensazione di morte imminente associata spesso ad una sensazione di irrealtà con distacco dall’ambiente esterno. L’andamento delle crisi di attacchi di panico si caratterizza per cicli di remissione spontanea e riacutizzazioni.

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Disturbi d'ansia

Si caratterizzano per una condizione di “stato di allarme” privo di contenuto di realtà che conduce all’offuscamento della coscienza e quindi ad atti non sempre comprrensibili, impulsivi e non mediati dalla coscienza dell’Io. Spesso subentrano idee coatte, per cui l’individuo crede in un contenuto generalmente significativo, pur sapendo che tale contenuto è falso. Comporta una lotta fra convinzione e conoscenza del contrario che si distingue tanto dal dubbio quanto dalla ferma opinione. 
L’ansia è strettamente collegata a sensazioni somatiche di cui le più importanti sono la tachicardia e l’affanno respiratorio.

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Disturbi depressivi

L’umore depresso si caratterizza per sensazioni di debolezza, mancanza di motivazione, pessimismo e solitudine. Ogni cosa appare sotto una luce negativa: sè stessi, il mondo e il futuro. 
I pensieri si tingono di tonalità lugubri e morbosi in cui è il senso di colpa a prevalere costringendo al desiderio di una punizione. 
Spesso si associano disturbi somatici funzionali e rallentamento psicomotorio. 
A partire da Ippocrate già si riteneva che la malinconia fosse dovuta squisitamente ad un eccesso di bile nera che guastava il sangue.

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Disturbi dell'umore

L’umore raccoglie un insieme di sensazioni mentali che decrivono lo stato emotivo di una persona. È un discorso delicato da fare poiché riguarda la definizione di come si integrano o si decompongono le diverse sensazioni nel campo della coscienza individuale e dell’inconscio in senso antropologico, sociale e culturale. 
Il tono dell’umore può andare incontro a cambiamenti repentini o graduali. Può mutare in base alla tipologia caratteriale in atteggiamenti capricciosi, come può transitare da una condizione di felice allegria ad una tragica cupezza. Ma fino a qui possiamo considerare la questione non problematica e inserirla in una dimensione normale che fa parte di ogni esperienza umana. 

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Disturbo bipolare

È un disturbo importante che si caratterizza per l’alternarsi di episodi depressivi ed episodi maniacali.
Il disturbo bipolare di tipo I presenta uno o più episodi maniacali con episodi di depressione maggiore.
Il disturbo bipolare di tipo II  presenta episodi depressivi maggiori ricorrenti con episodi ipomaniacali.
Il disturbo ciclotimico è caratterizzato da un’alterazione cronica dell’umore che fluttua in numerosi episodi ipomaniacali e depressivi.
Alla base di questo disturbo spesso è possibile osservare uno scenario di perdita. L’oggetto perduto di solito ha una qualità immaginale, piuttosto che reale, con una profonda connotazione emotiva.

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Disturbi fobici ossessivi

Le fobie sono considerate di gran lunga le più comuni tra i disturbi d’ansia.
Possiamo dividerle nelle seguenti principali categorie:
agorafobia, claustrofobia, fobia specifica di tipo situazionale o secondo il contesto ambientale e fobia sociale.
Alla base di questi disturbi abbiamo l’emersione di pensieri proibiti provenienti dall’inconscio che potrebbero portare a una ritorsione punitiva.
Viene quindi attivato un segnale d’angoscia
  che con un suo meccanismo porta allo spiegamento di specifiche difese, come lo spostamento, la proiezione e l’evitamento.
Tali difese sono un tentativo, purtroppo fallimentare, di aggirare l’ansia rimuovendo i pensieri proibiti e in questo modo, alla fine, il prezzo che si paga è una nuova nevrosi, ovvero la nevrosi fobica. 

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Disturbi pscicosomatici

Esistono molte sensazioni corporee e diversi sintomi che lasciano presupporre uno stato di malattia organica anche in condizioni di assenza di una causa somatica dimostrabile. Ciononostante la persona può arrivare ad essere afflitta e preoccupata coltivando idee ricorrenti di malattia con minaccia di danneggiamento organico in maniera tale da vedere turbata la sua qualità di vita. Di solito il paziente ha già un lungo percoso di accertamenti clinici alle spalle che però non hanno confermato esiti patologici e nonostante ciò il grado di disagio e sofferenza non lascia spazio ad una pace interiore.

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